Come fare il pangrattato fatto in casa

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Come fare il pangrattato in casa | www.cucicucicoo.com

Non è fastidioso quando il pane diventa vecchio parecchio prima di riuscire a finire la pagnotta? Per fortuna esistono dei modi da usare il pane raffermo, ad esempio fare le polpette o il meatloaf, il polpettone americano (non il cantante), o una bella panzanella. Solo che non mangio la carne e di solito sono troppo pigra per preparare la panzanella, quindi finiamo sempre con delle montagne di pane raffermo. Ma per fortuna c’è un modo di utilizzare il pane raffermo che si può anche conservare per un bel po’ di tempo: il pangrattato!

How to make Homemade Bread Crumbs | www.cucicucicoo.com

Fino a qualche anno fa, io, come molte persone, non avevo mai veramente considerato come si fa il pangrattato. Sapevo solo che si compra in delle bustine al supermercato. Ma ogni tanto sentivo qualche storia di qualcosa di schifosa che si trovava nel pane grattugiato industriale o qualche ingrediente strano aggiunto. Ma poi, in fondo, che cosa è il pane grattuggiato se non… pane… grattugiato? Ho scopero che si può macinare il pane raffermo in un frullatore per fare il pangrattato. Nella mia esperienza, questo metodo crea un pangrattato molto fine, quasi una polvere, e mette sotto stress il frullatore. Poi mio suocero mi ha svelato come fa il suo pangrattato meraviglioso con i pezzi un po’ più grossi: con un tritacarne vecchio! Vuoi scoprire come fare pangrattato fatto in casa? Allora continua a leggere!

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Quello che faccio di solito è tenere una teglia nel forno nella quale metto tutti pezzetti di pane vecchio, panini dalla mensa dimenticati nelle cartelle della scuola, croste tolte dai panini per i bimbi, crackers o anche gallette di riso. Tolgo la teglia dal forno quando devo cuocerci qualcosa dentro, poi la rimetto dentro quando la pietanza è cotta e il forno è spento, in modo che il pane finisce di essicarsi completamente con il calore residuo. Raccolgo questi pezzi per qualche mese prima di farne il pangrattato. (Si capisce dalle vecchie firme nella maggior parte di queste foto che ho messo un bel po’ di tempo per fare questo post. E per fortuna la mia fotografia nel blog è molto migliorato nei due anni passati dalla foto qui sopra, che è davvero terribile!)

Non pensare che, solo perché il tuo pane è raffermo, che è pronto da essere macinato. Se c’è solo un po’ di pane morbido all’interno, non si macinerà bene. Perciò faccio sempre questo servizio di mettere la teglia nel forno, per poter essere sicura che il pane sia completamente secco senza dover accendere il forno a posto per il pane, il ché sarebbe uno spreco di energia e crea anche il rischio di pane bruciato. (Chiedimi come lo so…)

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Sistema il tritacarne sul bordo di un tavolo. Metto un paio di listelli di legno tra il tavolo e il morsetto del tritacarne, sia sopra che sotto il tavolo, per tenerlo più fermo e per non rovinare la tavola. Guarda il tritacarne. Si inseriscono i pezzi di pane sopra. Metto prima i pezzi più piccoli e poi li premo da sopra con un pezzo di pane più grande per evitare di avvicinare le dita al mechanismo interno. Si gira il manico per muovere lo spirale interno che macina. Se si blocca, basta girare il manico nell’altro senso un po’, e poi girare di nuovo nella prima direzione.

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Il pane macinato esce dal davanti del tritacarne. Vedi quella vite davanti? Quando si stringe, i pezzi escono più piccoli, e quando si allenta i pezzi escono più grandi. Aggiustala come preferisci.

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Se metti un contenitore sotto il davanti del tritacarne, nel quale far cadere il pane, come funziona con la carne, farai un gran bel casino perché i pezzetti di pane schizzano in tutte le direzioni.

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Questa soluzione, sempre pensato da mio suocero, tiene tutto più sotto controllo.

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Gira un elastico due o tre volte su se stesso, poi inseriscici dentro l’apertura di una busta di plastica adatta agli alimenti. Poi metti tutto intorno al davanti del tritacarne.

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Ora mettiti a macinare! Non spingere il pane troppo forte con la mano perché può graffiarti. Quando avrai finito di macinare, versa il pangrattato in un barattolo grande. (Non mi piace conservare gli alimenti dentro la plastica per colpa di tutte quelle sostanze chimiche che passano dalla plastica al cibo.)

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E ora ha un sacco di pangrattato e pezzi grossi (o non-tanto-grossi, se così preferisci), senza alcun ingrediente strano e senza costo! Ora non ci sono più scuse per buttare il pane vecchio!

peperoncini

Vorresti altre ricette e trucchi per la cucina, che ti risparmiano sia tempo che soldi? Allora guarda i miei tutorial “Nella cucina”!


Domanda del giorno: Come usi il pane raffermo e/o il pangrattato?

Non uso più tanto il pane raffermo, ora che non mangio più la carne e quindi non faccio più né polpette né il polpettone. Usiamo il pangrattato soprattutto sopra pietanze cotte al forno, mescolato a certi piatti a base di pasta e per fare le cotolette di pollo ai bimbi. Ma mi farebbe molto piacere sentire come usate tutti voi queste cose perché non sappiamo mai come utilizzare tutto il pangrattato che abbiamo!

16 commenti su “Come fare il pangrattato fatto in casa”

  1. Io il pangrattato lo uso più o meno come te…
    ma spesso non arrivo a farlo (per fortuna non ne usiamo molto) perché il pane vecchio lo utilizzo per fare la torta di pane o i canederli! 🙂
    Cmq il tuo sistema per fare il pangrattato è davvero interessante, grazie anche a tuo suocero naturalmente! (Il problema sarà trovare il vecchio macinacarne 😉 )

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  2. ciao, è sempre un piacere leggere il tuo blog
    io con il pangrattato ci impano qualsiasi cosa… anche il seitan o i funghi grandi per esempio
    oppure ci riempio i pomodori tagliati a meta che poi caccio in formo (in questo caso il pangrattato lo condisco con olio tanto aglio e prezzemolo sale e pepe)
    ah si il tritacarne é bellissimo… ho una foto di mia nonna da ragazza mentre lo usa
    io però il pane lo grattugio con la grattugia del formaggio grana anche se hai ragione… si schizza dappetutto

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    • Sai, Vania, stavo già pensando da tempo di fare “cotolette” di seitan, ma non l’ho mai provato. Anche i funghi… Mmm! L’idea del pomodoro al forno pure è molto interessante. Grazie mille per le idee!

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  3. Ho trovato solo ora questo blog, perché “Babbo Natale” mi ha portato una macchina da cucire e cercavo dei tutorial semplici da seguire. Invece ho trovato un corso completo! Domani, rimandata la figlia a scuola, comincerò ad esercitarmi con i tuoi pdf (so già cucire un po’, ma non vado molto dritta … 😉 ).
    Ho deciso di postare un commento su questo post perché mi sono quasi commossa a vedere il tuo tritacarne! La mia nonna ne aveva uno identico e… anche lei lo usava per fare il pangrattato! Non so che fine abbia fatto il suo; io mi sono adattata a usare una di quelle grattugie a manovella (tipo questa http://www.amazon.it/Kuuk-Grattugia-Rullo-Funzionamento-Manuale/dp/B00X66IP3O/ref=sr_1_7?ie=UTF8&qid=1452103462&sr=8-7&keywords=grattugia+a+manovella). Il risultato è un po’ grossolano, ma io ripasso il tutto al tritatutto e viene perfetto! Oltretutto utilizzo le (poche) croste che rimangono dal mio pane fatto in casa con la macchina e farina bio a km. 0, quindi sicuramente più sano di quello del supermercato.
    Anche noi siamo vegetariani, ma io continuo ad utilizzare molto il pangrattato: ti suggerisco melanzane (quelle un po’ tonde bianche o viola chiaro) impanate o questa ricetta ligure che noi abbiamo adottato e facciamo spesso con molto successo (fatta anche oggi a ospiti a pranzo, non ne è rimasta neanche una briciola) http://www.veganblog.it/2009/07/23/sema-classica/. Io la faccio con una variante, uso il riso integrale, cuocendolo in pentola a pressione 25 min. con 650-675 ml. di acqua e una presa di sale. ne viene una teglia da crostata piena. Con 2 etti di riso ne viene troppa! Complimenti per il blog e per tutte le cose che fai!

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    • Benvenuta, Cri! Anch’io aspettavo con ansia il ritorno dei bimbi a scuola per potermi dedicare a delle cose mie! Auguri per la macchina nuova… e sono molto contenta che il mio corso è stato una scoperta utile per te!
      Grazie per la segnalazione della ricetta, che non conoscevo e mi sembra molto interessante! A mio marito piace moltissimo il riso, quindi sarebbe perfetta questa variante!
      Mi raccomando, tienimi aggiornata su come ti va il corso di cucito e inviami foto dei progetti! 🙂

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  4. Ciao, mi sono ricordata un’altra ricetta deliziosa per utilizzare il pangrattato. Questa qui:
    http://www.veganblog.it/2010/08/16/tagliatelle-mariagrazia/
    Noi la facciamo spesso e ti assicuro che solamente il profumo è da svenire. Se riesci a trovare i pistacchi non salati è ancora meglio. Ovviamente non c’è bisogno di fare la pasta in casa (poi la ricetta era vegan, quindi niente uova): io normalmente uso le linguine e vanno benissimo.
    Per quanto riguarda il cucito, sto facendo progressi. Ho seguito alcuni tuoi tutorial e ho già prodotto qualcosa. Purtroppo mi sono dimenticata di fotografare il mio progetto più riuscito: una borsina tipo “drawstring bag” ma foderata, che ho regalato ad una mia amica. Posso sempre andarla a trovare e fotografarla, ma penso di farne altre presto! Oggi mi sono esercitata a cucire le cerniere lampo ed è stato più facile di quanto immaginassi!. Probabilmente posterò qualche domanda in fondo a qualcuno dei tuoi tutorial per avere dei chiarimenti se non ti dispiace!
    Grazie ancora!

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    • Che piacere sentire che stai facendo progressi con il cucito! Certo che non mi dispiace se mi fai qualche domanda nei commenti!
      La tua ricetta (sei tu l’autrice, no?) sembra molto buona! Adoro i pistacchi, e ci credo che il profumo sarà una meraviglia! Grazie mille per avermela segnalato! 🙂

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